Maria Attanasio | |||||
II. Di dettagli e detriti | |||||
(In memoria di Celeste C.: che è stata ed è) | |||||
1. La crepa il crepaccio – la fenditura tra gli zigomi e il mento – chiarore di concetto che s’inabissa in cerca del vascello nei fondali. Il taglio nella pergamena l’univoca parola della notte signora fu il verdetto. E tra le righe brulica l’oscuro. |
2. (Luglio 1920) Entriamo all’alba nella zona interdetta – rosa che chiama rosso di sentenza – lingua che preme ai bordi del taciuto cercando il senso della lettera forzando l’opacità della radice fino al fotogramma di una voce che ancora non sa la ruota dentata il nero di cingolati sul selciato. La buia enclave, il pulsare della dualità – qui la depose – nel precipizio di luce tra manganelli e acetilene. |
3. ... rotolando sgomitando in cerca dei dettagli tra ombre e nomi persi – spersa nel mare sterminato di altri nomi – bevuta inghiottita deglutita in divisa di piccola italiana col cerchio e la palla nel ventotto... |
|||
DIALOGUE | TO READ THE COMPLETE TEXT, CLICK HERE | ||||